« Finalmente, incerti, se camminavamo su rocce o su macerie, potemmo riconoscere alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memorie di una città una volta magnifica. » Vengono da un diario d’eccezione, queste poche parole: dal resoconto dell’incontro con le rovine di Paestum durante uno di quei